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santa caterina del sasso

 

Santa Caterina del Sasso

 

A poche centinaia di metri è possibile visitare l’eremo di Santa Caterina del Sasso, monastero posto a strapiombo sul Lago Maggiore, le cui acque in questo punto si spingono fino a una profondità di 313 metri.

Venne eretto nel corso del Medioevo con la funzione di eremo, in cui si rifugiò il beato Alberto dei Besozzi di Arolo, per via di un voto espresso durante un naufragio in cui incorse proprio di fronte alla grotta che poi costituirà, nel 1170, la sede della sua esistenza ascetica. Alberto ebbe anche il merito di aver salvato dalla peste gli abitanti di Arolo e di aver fatto edificare un reliquiario simile a quello che sul Monte Sinai serbava le spoglie di Santa Caterina d’Alessandria. Nel 1205 Alberto decedette e venne tumulato nella roccia, di fianco alla cappella di Santa Caterina.

L’eremo diventò meta di molteplici pellegrinaggi e tra il 1230 e il 1250 fu riattato in monastero da parte di alcuni frati Domenicani. Attorno al 1270 venne poi eretta la cappella di Santa Maria Nova, seguita dalla chiesetta di San Nicola, e nel 1310 i Domenicani affidarono il cenobio agli Eremiti Ambrosiani. Attorno alla metà del quattrocento il monastero acquistò un aspetto più d’insieme grazie all’aggregamento di alcuni edifici. Nel 1770 il monastero venne chiuso, così come molti altri conventi e l’eremo conobbe un graduale decadimento.
santa-caterina2Solo attorno alla fine del 1970 si attuarono dei lavori di restauro, a cominciare dal rafforzamento geologico del promontorio fino alla salvaguardia e recupero delle opere artistiche e architettonico. Questi lavori portarono alla luce, nel marzo del 1992, affreschi trecenteschi di cui non si conosceva l’esistenza. Con il 1986 l’eremo conobbe il ritorno dei Domenicani e da allora Santa Caterina è luogo di spiritualità.